C’è poco da fare. L’albero di Natale più ‘patito’ di San Quirico ce l’abbiamo noi, a Portanuova. E questo nonostante l’impegno e lo sforzo di chi lo ha addobbato, con le palle blu e bianche e i nastri luccicanti. Sono stati fatti miracoli, infatti, un grande lavoro, tant’è che se si guarda l’albero in modo distratto e passando a passo veloce, non sembra neanche tanto male. Ma se si osserva con un po’ più di attenzione ecco che arriva in automatico lo sberleffo dei passanti. “Ma quant’è brutto l’albero dei Canneti”. In effetti bello bello non è. Ma ce ne siamo ormai affezionati.
E se l’alberone capitolino di Piazza Venezia è passato agli onori delle cronache con il nome di Spelacchio – e sembra che il Comune di Roma chiederà anche un risarcimento per il danno di immagine -; il nostro albero che abbiamo affetuosamente soprannominato Stenterello, non è da meno, anzi, in quanto a bellezza (o bruttezza) se la gioca alla grande, anche se la nostra punta di abete è molto più piccola.
Ma alla fine c’è toccato dirlo. Perchè nel sabato in cui abbiamo fatto un splendido presepe nella nicchia delle mura di Porta Nuova, chiunque passasse, ha fatto commenti poco lusinghieri sul nostro Stenterello. E alla fine, come dicevamo, è toccato dirlo, anzi scrivercelo. “L’albero ci è stato donato”. E lo abbiamo accettato molto volentieri. Anzi. A dire il vero ci siamo già molto affezionati al nostro Stenterello, il Calimero degli alberi di Natale, anche perchè se i perfettini alla fine sono un po’ noiosetti, diciamolo, il nostro albero con un fusto spoglio di rami attira l’attenzione e fa parlare di sé. Buon Natale a tutti!