Padre del Barbarossa, grande sanquirichese, priore cannetino
Un grande sanquirichese, un elegante maestro di vita, e, non per ultimo, il padre della Festa del Barbarossa. Un uomo che ha caratterizzato la cittadina della Val d’Orcia del Novecento, ne ha cambiato le abitudini, raccontandone con arguzia e dovizia di cronaca le vicende, l’ha fatta conoscere in Italia e all’estero. Era nato il 14 agosto 1916 a San Quirico d’Orcia dove ha sempre vissuto eccetto dei brevi periodi, per motivi di lavoro. Se ne è andato il 24 marzo 2010.

Orfeo Sorbellini a Porta Nuova per il Barbarossa 2004
La vita – Una laurea in lettere con la tesi sulla Chiesa della Collegiata, poi parte per l’Albania per la seconda guerra mondiale. I suoi racconti nelle serate d’inverno nel suo studio, erano un viaggio nella storia, fra aneddoti e curiosità, da restarne affascinati. Si domandava come mai un giovane dovesse essere mandato in guerra, perfino in Albania. E’ stato anche imprenditore. Raccontare Orfeo Sorbellini a chi non lo ha conosciuto non è compito facile. Va a Roma per insegnare il professor Sorbellini, ritorna a San Quirico agli inizi degli anni Sessanta, e assume il ruolo di direttore didattico nei circoli di Pienza e Montalcino. «Tornando il fine settimana da Roma con l’auto attraverso la Cassia – ci raccontava qualche anno fa –, pensavo al nostro bel paesino, così sobrio, medievale, ben collocato; pensavo alla gente di San Quirico, infaticabili lavoratori e persone dalle grandi virtù morali. Ma ci mancava ancora qualcosa».
Il padre del Barbarossa – Suo fratello Carlo in quegli anni, di San Quirico d’Orcia ne era il primo cittadino. Orfeo divenne presidente della Pro Loco, era pieno di fantasia, un vulcano di idee, sempre accompagnato da quell’ironia intelligente e mai invadente. «Così studiando più volte la storia del nostro paese – spiegava – ho chiarito l’episodio storico più importante, ovvero l’incontro di Federico I di Svevia e gli inviati di Papa Adriano IV. In una notte nacque la Festa del Barbarossa: decisi i nomi dei Quartieri, pensai agli stemmi, all’araldica, ai colori, cercai i nomi dei possibili Capitani, scrissi le regole e il copione della rievocazione. La mattina dopo San Quirico aveva il suo Barbarossa». La festa è stata una sua creatura che ha seguito ed animato fino alla metà degli anni Novanta, con il suo fido microfono momento per momento, sul sagrato della Collegiata come nel piano alto degli Horti Leonini.
Giornalista e tanto altro – E stato imprenditore lungimirante, ha fondato la Fam; è stato giornalista, collaborando con La Nazione per molti anni; scrittore divertito di storia locale. Un esempio concreto di come si possa coniugare una vasta cultura con l’amore per la propria comunità. Un maestro di vita per generazioni, uomo tenace, concreto ed educato, con un consiglio da dare in ogni momento, un sorriso, una buona parola. Ha animato una comunità per decenni, organizzatore vivace ed entusiasta di momenti culturali, basti ricordare quando fece gemellare San Quirico con Saarbrucken, portando gli sbandieratori di San Quirico (dell’allora gruppo sbandieratori poi chiuso nel 1992) in Germania e in Europa. In intimità non poteva esimersi dal fare una battuta spiritosa, sul quello o quell’altro episodio. Gli piaceva prendersi in giro: ad esempio il suo problema di udito lo rende pubblico in calce perfino in un articolo sul periodico locale “Notizie Sanquirichesi” firmandosi…il vostro Orfeo, ormai Sordelliti.
ORFEO ED I CANNETI – Ha sempre abitato in Via Nuova 1, proprio nella villetta – oggi sede del Quartiere di Canneti – è nato il Barbarossa. Sarà anche per il suo spirito ironico e autoironico che lo caratterizzava che è un po’ lo spirito cannetino, come lui stesso ha più volte sottolineato e ricordato, in privato ed in pubblico. Il legame fra Orfeo ed i Canneti è sempre stato stretto, amichevole, paterno. Nel 1997 durante l’ennesima cena della vittoria degli anni Novanta, Orfeo viene insignito del titolo di Priore, un riconoscimento voluto dal Quartiere per tutto quello che ci ha regalato dal 1962 ad oggi. Fu un Orfeo emozionato e sorpreso che deliziò, come sempre, il pubblico di Via Nuova con i suoi aneddoti e i suoi racconti. Nel ’99 dopo un decennio di vittorie consecutive (tranne il 1993) organizzammo la Cena della Sconfitta, in Via Nuova, il luogo da sempre, delle feste delle vittorie. Quando vide affisse in paese le locandine della Cena della Sconfitta, Orfeo ne rimase sorpreso e piacevolmente colpito e non mancò di elogiarci: “Bravi ragazzi, avete capito qual è il vero senso della nostra Festa”.
Museo Sorbellini – Inaugurato nel 2010 il Museo del Barbarossa “Orfeo Sorbellini” si trova nell’entrone di Palazzo Chigi, e raccoglie costumi, bandiere, brocche donate dai Quartieri e documenti inediti, foto e giornali d’epoca della storia della Festa sanquirichese.
IL Premio dell’EAB – Dal Barbarossa 2015, l’Ente Autonomo Barbarossa ha istituito un premio per la migliore sezione del Corteo storico della Festa del Barbarossa (Esercito imperiale, guardie papali, guardie comunali e popolo); un premio, ovviamente intitolato al Sorbellini, dal nome l’Orfeo d’Oro e che viene assegnato nell’edizione successiva.
Grazie di tutto Orfeo, grazie per tutto ciò che ci hai donato e per i valori che ci hai trasmesso.