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La storia della Festa del Barbarossa

Dal 1962, grazie alla sagace intuizione del professor Orfeo Sorbellini, nel terzo fine settimana di giugno, San Quirico d’Orcia celebra l’episodio storico di Federico I Hohenstaufen con la Festa del Barbarossa


L’Impero e il Papato si uniscono in questo lembo delle terra di Siena. Era l’Anno Domini 1155 quando l’uomo più potente del tempo, il Barbarossa, giunse nel borgo turrito di San Quirico per ottenere l’incoronazione ad Imperatore.

Federico I Hohenstaufen detto il Barbarossa, III Duca di Svevia, Re di Germania e Re d’Italia e designato quale legittimo sovrano del Sacro Romano Impero, doveva però ottenere l’assenso per l’incoronazione dalla Chiesa di Roma.

L’incontro fra il Barbarossa e i Cardinali inviati da Papa Adriano IV, al secolo Nicholas Breakspear – ad oggi l’unico religioso inglese eletto Papa -, portò ad un accordo che prevedeva la cattura da parte dell’esercito di Federico I dell’eretico Arnaldo da Brescia, che venne prontamente consegnato dalle truppe del Barbarossa alla Chiesa romana.

Si trattò di un lasciapassare verso l’incoronazione del Sacro Romano Impero: Federico I di Svevia proseguì verso Roma, e il 18 giugno 1155 fu incoronato nella Basilica di San Pietro. Negli stessi giorni il riformatore religioso patarino accusato di eresia, Arnaldo da Brescia, venne giustiziato e arso, e le sue ceneri gettate nel Tevere.

Da quel giorno, proprio a memoria di tali fausti eventi, l’Imperatore Barbarossa decise di elevare San Quirico e le sue terre, al rango di sede di un Vicariato Imperiale, ruolo politico-amministrativo che mantenne anche in epoca successiva sotto la Repubblica di Siena e fino alla caduta di quest’ultima.


L’avvento di Federico Barbarossa per San Quirico d’Orcia

Per San Quirico d’Orcia l’avvento di Federico Barbarossa e le relative vicende hanno rappresentato il più importante episodio della sua storia ultra millenaria. “Dopo lungo e faticoso cavalcare” come recita l’Imperatore Barbarossa entrato nella cinta muraria di San Quirico.

Una grande pagina di storia che doveva essere ricordata degnamente. È così che dal 1962, grazie alla sagace intuizione di un uomo di cultura come il professor Orfeo Sorbellini, nel terzo fine settimana di giugno, San Quirico d’Orcia celebra l’episodio storico di Federico I Hohenstaufen con la Festa del Barbarossa.

Il centro storico venne quindi ridiviso nei quattro Quartieri originati dalla logica della toponomastica medioevale: il Borgo, bianco e nero; i Canneti, bianco e azzurro; il Castello, bianco e rosso; e il Prato, bianco e verde.

La manifestazione assunse immediatamente i connotati dell’evento più importante della vita quotidiana dei sanquirichesi, coinvolgendo in un’onda di passione la cittadina della Val d’Orcia.

Una festa fatta dalla gente che ha modificato quelle che erano le abitudini di quegli anni. Suggestiva e simbolica la rievocazione, una ricostruzione teatrale ambientata negli angoli più significativi del centro storico, il sagrato della Collegiata, le piazze e le vie principali.

I protagonisti fanno rivivere l’Imperatore Barbarossa e i Cardinali, le autorità civili e religiose della San Quirico del tempo, i nobili, il popolo e gli eserciti. In parallelo la vita del paese vive tutto l’anno con i quattro rioni che, per la Festa del Barbarossa, si confrontano in spettacolari sfide fra gli arcieri (nelle prime due edizione questa era l’unica tenzone) e gli alfieri per la conquista delle Brocche dell’Imperatore.

Una festa nella festa: con le taverne dei rioni dove si possono gustare piatti con le prelibate ricette tradizionali, in un’atmosfera medievale, gli spettacoli di piazza di un tempo lontano.


PER SAPERNE DI PIU’ consigliamo il libro IL BARBAROSSA – Cronache e protagonisti di una festa