Bernardo Bertolucci

Se ne è andato oggi Bernardo Bertolucci, l’ultimo grande maestro del Novecento. Aveva 77 anni, ed ha attraversato la storia del cinema mondiale con capolavori come Novecento e Ultimo tango. L’ultimo imperatore, poi, ha vinto nove Oscar, compreso miglior regia e sceneggiatura.

Ma c’è un film che ci lega a lui anche se indirettamente. Io ballo da sola: uscito nel 1996 e girato in prevalenza nelle campagne di Siena: nella tenuta del Castello di Brolio a Gaiole in Chianti, a Scorgiano, tra i comuni di Casole d’Elsa e Monteriggioni, nella villa senese Bianchi Bandinelli di Geggiano e all’Acqua Borra nel comune di Castelnuovo Berardenga. Oltre ai protagonisti, la bella Liv Tyler e il premio Oscar Jeremy Irons, protagoniste del film sono state le opere dell’artista britannico Matthew Spender.

 

Liv Tyler in Io Ballo da sola

L’artista londinese è stato sempre nel 1996 lo scultore di Forme nel Verde, in una delle edizioni più apprezzate di sempre dalla critica. Fra gli sponsor di quella edizione, con uno spazio nel prestigioso catalogo e nei poster, ci fu – creando allora grande scalpore – l’aperiodico più famoso di sempre, ovvero il nostro giornale L’Urlo del Drago. Inutile ricordare ai più giovani ed a coloro che hanno dimenticato quanto avvenne in quei giorni, che le malelingue del tempo, ne dissero di tutti i colori non trovando motivi oggettivi per attaccarci. Il motivo della nostra sponsorizzazione fu molto semplice e alla luce del sole, come fu scritto nei numeri de l’Urlo di agosto e di settembre del 1996 (chi è così curioso se li vada a rileggere).

Il catalogo di Forme nel Verde 1996

Per concludere riportiamo un passaggio de l’Urlo di ventidue anni fa. E poi, stasera, andiamo a vedere, uno, uno qualsiasi, dei tanti capolavori del maestro Bertolucci. Abbiamo fatto un giro lungo per ricordarlo; ma ci sembrava comunque giusto farlo, per non perdere la memoria.

Da: Quei famosi 50 centimetri quadrati – L’Urlo Settembre 1996: Come ricordò il Barzanti nel suo discorso all’inaugurazione (ci pare riprendendo una considerazione dell’artista stesso, Matthew Spender), più o meno esattamente, “si vive bene in Toscana perchè tutti hanno l’occhio abituato a distinguere ciò che è bello”: e a noi le sculture di quest’anno ci sembrano proprio belle. Così come ci piace l’idea di averle rivolte verso Cosimo perchè, sempre come disse Barzanti, lo rendono davvero meno statico ed arcigno del solito, e danno al giardino stesso un senso di “vita” come non era mai accaduto. Ma, a parte questo, avremmo dato il nostro aiuto anche se le opere esposte fossero state di un tutt’altro genere perchè il senso è quello di darsi da fare per aiutare San Quirico.